Il Programma di eliminazione Aktion T4 e l’eugenetica.

Il Programma di eliminazione Aktion T4 e l’eugenetica.

disabili psichiatrici vittime del programma di sterminio denominato Aktion T4

In occasione della Giornata della Memoria, vogliamo ricordare ciò che rappresenta una delle pagine più buie dei nostri tempi: il programma di sterminio denominato Aktion T4, ai danni di persone con disabilità psichica e fisica.

Monumento commemorativo delle vittime dell'Aktion T4 ad Amburgo.Per capire cosa fu il progetto di eliminazione delle persone con disabilità in Germania ai tempi del Reich, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo, quando Hitler, detenuto a Landsberg, iniziò a studiare i fondamenti della eugenetica, riadattandoli ai concetti strettamente nazisti descritti nel suo libro “Mein Kampf”. Secondo il Führer la debolezza dello stato tedesco era da ricondursi ad alcuni gruppi di persone definite “elementi degenerati”. Solo eliminandoli, la Germania sarebbe diventata la potenza incontrastata che Hitler si auspicava. Iniziarono così una serie di azioni volte alla soppressione di questi gruppi. Il primo passo fu fatto con la legge del 14 Luglio 1933, volta a prevenire le nascite affette da malattie ereditarie tramite la sterilizzazione di oltre 400.000 persone. 

Fu a partire dal 1939 però che il programma di ottimizzazione della purezza della razza prese piede ed AktionT4 decretò l’inizio della eliminazione di coloro che lo stato tedesco reputava “i non degni di vivere”. Chi erano coloro che vennero inizialmente internati in alcune strutture apposite e poi vigliaccamente uccisi? Nella prima fase del programma, dal 1939 al 1941, furono prelevati i bambini fino ai tre anni di età aventi problemi fisici, psichici, malformazioni e i cosiddetti asociali, ovvero quei bambini che mal rientravano nel concetto di purezza a causa delle loro intemperanze, il carattere ribelle o che avevano parenti che vivevano ai margini della società tedesca.  

In quegli stessi anni venne istituito un “Comitato del Reich per il rilevamento scientifico di malattie ereditarie e congenite gravi”. Gli infanti venivano in un primo momento portati via alle famiglie con la scusa di farli ricoverare per il loro bene in strutture pediatriche ad hoc, per poi, dopo un periodo di osservazione, essere uccisi con una iniezione letale, al fine di prelevare gli organi e studiarli per ricerche scientifiche. Ai genitori veniva comunicato che il figlio era mancato per una sopraggiunta quanto inaspettata polmonite. Col sorgere della Seconda guerra mondiale iniziarono a far parte del programma anche bambini più grandi, fino ad arrivare agli adolescenti e solo successivamente agli adulti.

Nel 1941, a fronte del perpetrarsi delle proteste di certa opinione pubblica che era venuta a conoscenza del programma e della indignazione della chiesa per mano del vescovo Von Galen, Aktion T4 venne sospesa per un breve periodo per poi riprendere la propria attività fino alla fine del conflitto mondiale.

Il programma portò allo sterminio di circa 300.000 persone in Germania, di cui 10.000 bambini. Le tecniche utilizzate furono essenzialmente la morte per stenti, per iniezione di sostanze chimiche che provocavano l’arresto cardiaco e inalazione per gas, la cosiddetta morte “pulita”, all’interno delle Gaswagen, denominate le “Camere della morte”. Queste tecniche vennero in seguito applicate anche per lo sterminio dei prigionieri, sempre ad opera dei nazisti, all’interno dei lager.

Gioietta Lucaccini

 

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